Sin dalle prime civiltà il nuovo anno compinciava sempre tra marzo ed aprile, ossia in prossimità dell'Equinozio di Primavera. Tutt'oggi si celebra la Pasqua la prima domenica dopo la prima luna piena successiva all'Equinozio. Questo periodo è segnato dalla rinascita della vegetazione e veniva festeggiato tramite riti propiziatori di ogni tipo. Il primo Capodanno fu l'Akitu babilonese il quale condizionò tutte le civiltà successive tramite processioni rumorose e orgiastiche legate alla propiziazione della fertilità della terra. Quando fu adottato il Calendario Giuliano l'inizio d'anno fu spostato a gennaio, mese dedicato al dio Giano di cui Giulio Cesare era grande devoto. In seguito subentrò il Calendario Gregoriano coi suoi aggiustamenti ma basato su quello Giuliano. La Serenissima tuttavia mantenne sempre come Capodanno il 1 marzo al punto al punto che nei documenti ufficiali la data venica seguita dalla dicitura M.V., ossia More Veneto, secondo il costume veneto. Dunque il rito di "Chiamare Marzo" rimase nella cultura contadina veneta - e tuttora permane - anche quando il Veneto adottò il Calendario ufficiale.