La maschera ha origini antichissime, Neolitiche, e la sua funzione è rituale. I Carnevali Alpini, con le loro maschere zoomorfe e tribali, affondano le loro radici in riti pagani e propiziatori legati al risveglio della vegetazione dopo il lungo Inverno. Il Carnevale della Gnaga rappresenta un corteo nuziale con le tipiche maschere alpine, tra cui l'Om Salvarech e il Matazin, che segue la coppia di sposi con la cadenza di un tetra processione. La maschera principare tuttavia è quella della Gnaga, una vecchia donna che porta sulle spalle una gerla con dentro un fanciullo: è l'antica Dea Madre che reca il novello Dio della Vegetazione. La figura della Gnaga, assimilabile alla "Befana" del Brusavecia o alla "Vecia" del Processo de Mesa Quaresima, rappresenta l'anno passato oramai giunto alla fine che, con le ultime forze, offre un nuovo ricominciamento.