Il rito contadino più celebre e tra i più antichi: l'uccisione del maiale. Unica fonte di grasso per l'inverno, il maiale era sacrificato nel periodo del grande freddo per sfamare le famiglie. La sua uccisione e la sua macellazione erano un rito collettivo, sociale, di aggregazione, che univa le persone e le generazioni. Il suo nome ci riporta ai tempi degli antichi Romani, anche se in realtà il rito ha origini decisamente più antiche. "Maiale" deriva da "sus maialis", ossia "suino di Maia", difatti la bestia veniva sacrificata anche in onore della dea Maia, la quale si festeggiava nel mese di Maggio a lei dedicato proprio alle Calendimaggio. Il suo allevamento affonda le origini nel Neolitico circa 6000 anni fa e dagli scritti di Erodoto sappiamo che il suo sacrificio veniva campiuto anche presso gli antichi Egizi, durante il plenilunio in corrispondenza con le feste di Iside ed Osiride. Veniva sacrificato anche in Grecia in onore di Demetra, culto che poi per sincretismo si è spostato a Roma.