Poesia
1.
Tra le colonne d’anice morbido io abbandono il mio cavallo di gesso, tra le colonne, colonne. Tra le colonne di acquatica rosa la lingua liscia le curve liquide curve di marmi selvaggi sino alle labbra che nascondi, labbra di coralli e grotte labbra aperte come un sole di carta labbra che la mia lancia sfoglia. Alcolica azalea che si apre e si chiude e si apre e si chiude tra le colonne, il vento carnivoro sbattuto tra le onde infiammate e disegnate in corsivo cerca la profumata corolla di vino per colorarsi di grotte per cadere ebbro sul suo corpo geometrico. Tra le colonne arrossate e stanche ancora una leggera brezza scava, tra le sue colonne, colonne. |
2.
(Ah, se i tuoi occhi avessero un nome!) I ciliegi piangono farfalle brune nella sera calma d’aprile la tua mano forse s’allunga verso la lampada della luna. (Ah, se i tuoi occhi avessero un nome!) Quanti ciliegi come giovani amanti s’amano nei giorni d’aprile i nostri occhi passeggiano mano a mano sulla strada dei ciliegi. (Ah, se i tuoi occhi avessero un nome!) Quanti ciliegi come giovani amanti si baciano sotto i portici nei tuoi occhi verdi come l’acqua verde si bagna aprile tutto nudo. (Ah, se i tuoi occhi avessero un nome!) Sotto i ciliegi in amore gli amanti si baciano e recitano poesie d’amore io conosco a memoria i tuoi versi i tuoi occhi come se li avessi scritti ieri. (Ah, se i tuoi occhi avessero un nome!) |
3.
Ah Selvaggia, perché vai cantando rami di limone con usignoli che ti trascinano la voce! Sotto un cielo di meduse. Un sole di barche viene dal cielo a vele spiegate ma a noi che importa, Selvaggia. Se tanto ti amo come ti amo! Ah Selvaggia, perché vai portando un ventaglio bianco se vengo a trascinarti la bocca! Solo per suonare le tue chitarre. Un sole di sabbia copre il tuo golfo sommerso ma a noi che importa, Selvaggia. Se tanto ti bacio come ti bacio! Ah Selvaggia, perché vai piangendo una tristezza trascinandoti balconi azzurri! Sotto il coccodrillo della luna. Ah, Selvaggia! Ah, solo per amarti come ti amo! |